>>>ANSA/ INTERNET: AGCOM RICONSIDERA DELIBERA SU COPYRIGHT CALABRO', ELIMINATE AMBIGUITA'; DI PIETRO, SOLO MAQUILLAGE (di Titti Santamato) (ANSA) - ROMA, 6 LUG - Nessuna inibizione dell'accesso ai siti Internet, un'azione alternativa e non sostitutiva della via giudiziaria, i tempi del contraddittorio che si allungano da 5 a 10 giorni, un sistema di warning e poi di segnalazione alla magistratura per i siti esteri, una consultazione pubblica di 60 giorni: sono queste le principali novità rispetto alla stesura iniziale, che aveva provocato nei giorni scorsi tante proteste della Rete, dello schema di regolamento sul diritto d'autore approvato oggi dall'Agcom. "Abbiamo messo a punto un testo attentamente riconsiderato, dal quale sono state eliminate ambiguità e possibili criticità - ha sottolineato il presidente Corrado Calabrò - E' nostra intenzione stimolare un dibattito approfondito e aperto a tutti i contributi. Ho anche dato la mia disponibilità a un'audizione presso le competenti Commissioni parlamentari sullo schema di regolamento qualora il Parlamento lo ritenga opportuno". Il provvedimento è stato votato da sette consiglieri, si è astenuto Michele Lauria ("notevole miglioramento, ma sarebbe auspicabile che il Parlamento intervenisse"), mentre ha votato contro Nicola D'Angelo. Gianluigi Magri - che nei giorni scorsi si era dimesso da relatore dopo la sostituzione di D'Angelo - è tornato relatore del provvedimento insieme a Sebastiano Sortino. A quanto si apprende lo schema dovrebbe ritornare al Consiglio non prima del prossimo autunno. Mentre la prima parte del provvedimento prevede misure per la promozione legale e a costi ridotti dei contenuti digitali, la seconda contiene invece misure a tutela del diritto d'autore. Si articola in due fasi: nella prima, se riconosce che i diritti del contenuto oggetto di segnalazione sono effettivamente riconducibili al segnalante, il gestore del sito può rimuoverlo lui stesso entro quattro giorni (procedura di notice and take down). Nella seconda fase, se l'esito della procedura precedente non risulta soddisfacente per una delle parti, questa può rivolgersi all'Agcom. A questo punto l'Autorità dopo un contraddittorio di 10 giorni, può impartire nei successivi 20 giorni prorogabili di altri 15, un ordine di rimozione selettiva dei contenuti illegali o, rispettivamente, di loro ripristino, a seconda di quale delle richieste rivoltegli risulti fondata. La procedura si blocca in caso di ricorso al giudice di una delle parti; sono esclusi i siti che non hanno manifesto scopo di lucro, tra cui quelli che esercitano "diritto di cronaca, commento, critica o discussione". Nel caso di siti esteri, l'Agcom prima attiva un 'warning' per rimuovere contenuti che violano il copyright e se il sito non ottempera alla richiesta viene segnalato alla magistratura. "La delibera Agcom contiene alcune correzioni di rotta, ma non ancora il necessario punto di equilibrio tra tutela delle opere dell'ingegno e diritti di libertà della Rete", spiega Paolo Gentiloni, responsabile del Forum ICT del Pd, mentre dalle stesse file del Partito democratico Vincenzo Vita esprime "enormi perplessità". Bocciatura totale da parte di Antonio Di Pietro che la giudica "un'operazione di maquillage", mentre i Verdi valutano "un ricorso al Tar" e il Fli "presenta una mozione parlamentare con cui impegna il Governo a richiedere che l'Agcom sottoponga la delibera sul diritto d'autore all'attenzione delle Commissioni parlamentari competenti in materia". Il ministro Giorgia Meloni auspica che non vengano lesi "i diritti di espressione del libero pensiero che oggi, almeno per i giovani, si esercitano soprattutto attraverso internet". Per la Fieg "l'Agcom ha optato per una soluzione equilibrata e trasparente", mentre il direttore generale della Siae Gaetano Blandini, auspica che lo schema di regolamento nella versione approvata "non sia stato depotenziato".(ANSA).